Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 6. Edward Gibbon
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Omero continuatamente descrive l'esemplare pazienza di queste schiave, che accordavano le loro grazie, ed anche i loro cuori agli uccisori dei loro padri, fratelli, ec. Racine tocca con ammirabil delicatezza tal passione d'Erifile per Achille.
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Plutarco (
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Quale per avventura l'ha dipinto sì nobilmente Omero (
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Eunapio (
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Quanto alla guerra Greca di Stilicone, si confronti l'ingenua narrazione di Zosimo (l. V. p. 295-296) con la curiosa e circostanziata adulazione di Claudiano (
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Le truppe, che passavano per Elide, mettevano giù le loro armi. Questa sicurezza arricchì gli Eleati, che amavan la vita campestre. Le ricchezze produssero l'orgoglio; essi sdegnarono il lor privilegio, e ne riportarono danno. Polibio li consiglia a ritirarsi un'altra volta dentro il magico loro cerchio. Vedasi un dotto e giudizioso discorso sui giuochi Olimpici, che il West ha premesso alla sua traduzione di Pindaro.
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Claudiano (
… Et Alpheus Geticus angustus acervis
Tardior ad Siculos etiam num pergit amores.
Pure io preferirei il Peneo, basso fiume in un largo e profondo letto, che scorre per Elide, e si getta nel mare sotto Cillene. Esso fu congiunto coll'Alfeo per purgare la stalla d'Augia; Cellar.
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Strabon. l. VIII. p. 517. Plin.,
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Sinesio passò tre anni (dal 397 al 400) in Costantinopoli, come deputato da Cirene all'Imperatore Arcadio. Esso gli presentò una corona d'oro, e recitò in sua presenza l'istruttiva orazione de Regno (p. 1-32
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Sinesio,
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… Qui foedera rumpit
Ditatur; qui servat, eget: vastator Achivae
Gentis et Epirum nuper populatus inultam
Praesidet Illyrico: jam, quos obsedit, amicos
Ingreditur muros; illis responsa daturus,
Quorum conjugibus potitur, natosque peremit.
Claudiano,
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Giornandes c. 29. p. 651. L'istorico Goto aggiunge con insolito spirito:
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odiisque anceps Discors, civilibus Orbis,
Non sua vis tutata diu, dum foedera fallax
Ludit, et alternae perjuria venditat aulae.
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Alpibus Italiae ruptis penetrabis ad urbem.
Quest'autentica predizione fu annunziata da Alarico, o almeno da Claudiano (
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I migliori materiali che abbiamo, sono 970 versi di Claudiano nel poema della guerra Gotica, e nel principio di quello, che celebra il sesto consolato d'Onorio. Zosimo è in perfetto silenzio; e noi siam ridotti a quegli avanzi o piuttosto bricioli, che possiam trovare in Orosio e nelle Croniche.
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Non ostanti gli errori grossolani di Giornandes, che confonde fra loro le guerre Italiche d'Alarico (c. 29) la data, che ei cita del Consolato di Stilicone e d'Aureliano (an. 400) è fissa e rispettabile. Egli è certo, secondo Claudiano (Tillem.,
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Gioviano, nemico del celibato e de' digiuni, che fu perseguitato ed insultato dal furioso Girolamo (Jortin.,
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L'epigramma
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Ingentem meminit parvo qui germine quercum,
Aequaevumque videt consenuisse nemus
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Claudian.,
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Dal passo di Paolino, che è allegato dal Baronio (
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Si descrivono eccellentemente la faccia del paese, e l'ardire di Stilicone,
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Venit et extremis legio praetenta Britannis,
Quae Scoto dat fraena truci… (De Bell. Get. 416).
Pure la più rapida marcia da Edimburgo, o da Newcastle a Milano esigeva necessariamente uno spazio di tempo più lungo di quello che Claudiano pare che assegni alla durata della guerra Gotica.
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Ogni viaggiatore dee rammentarsi la situazione della Lombardia (Vedi Fontanelle Tom. V. p. 279) che è spesso tormentata da una capricciosa ed irregolare abbondanza di acque. Gli Austriaci avanti a Genova erano accampati nel secco letto della Polcevera, nè sarebbe (dice il Muratori) «mai passato per la mente a que' buoni Alemanni, che quel picciolo torrente potesse, per così dire, in un istante cangiarsi in un terribil gigante»
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Claudiano, in vero, non risponde chiaramente alla nostra domanda, dove trovavasi Onorio medesimo? Pure la fuga viene indicata dalla caccia, e si conferma la mia idea della guerra Gotica dai Critici Italiani, Sigonio (T. I. P. II. 369
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Può indicarsi