Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 6. Edward Gibbon

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Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 6 - Edward Gibbon

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chiamati alcuni secoli dopo.

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Tacit. De morib. German. c. 37.

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… Cujus agendi

Spectator vel causa fui.

Claudian. VI. Cons. Hon 439.

Tale è il modesto linguaggio d'Onorio, trattando della guerra Gotica, ch'egli aveva veduta alquanto più da vicino.

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Zosimo (l. V. p. 331) trasporta la guerra e la vittoria di Stilicone oltre il Danubio; strano errore, che viene imperfettamente e di mala grazia medicato leggendo Αρνον per l'ϛρον (Tillemont Hist. des Emp. Tom. V. p. 807). Da buoni politici noi dobbiamo far uso di Zosimo senza stimarlo o fidarci di lui.

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Cod. Theod. lib. VII. Tit. XIII. leg. 16. La data di questa legge 18 Maggio 406 persuade me, come ha persuaso il Gotofredo (Tom. II. p. 387) del vero anno dell'invasione di Radagasio. Il Tillemont, il Pagi, ed il Muratori preferiscono l'anno antecedente, ma essi vengono astretti da certe obbligazioni di civiltà e di rispetto verso S. Paolino di Nola.

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Poco dopo che Roma fu presa dai Galli, il Senato, in un subitaneo bisogno armò dieci legioni, cioè 3000 cavalli, e 42000 fanti; forza che la città non avrebbe potuto somministrare sotto Augusto; Liv. VII. 25. Questa proposizione può imbarazzare un antiquario, ma vien chiaramente spiegata dal Montesquieu.

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Machiavello ha dimostrato, almeno come filosofo, che Firenze trasse insensibilmente l'origine dal commercio che si faceva dalla rupe di Fiesole alle rive dell'Arno (Ist. Fior. Tom. I. l. II. p. 37. Londra 1747). I Triumviri mandarono una colonia a Firenze, che al tempo di Tiberio (Tacit. Annal. I. 79) meritò la riputazione ed il nome di città che fiorisce. Vedi Cluver. Ital. antiq. Tom. I p. 507, ec.

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Il Giove però di Radagaiso, che adorava Thot e Woden, era molto diverso dal Giove Olimpico o Capitolino. L'indole condiscendente del Politeismo potea congiungere quelle varie e distanti Divinità. Ma i veri Romani abborrivano i sacrifizi umani de' Germani e de' Galli.

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Paolino (in vit. Ambros. c. 50) riferisce quest'istoria ch'egli attinse dalla bocca di Pansofia medesima, pia matrona di Firenze. Pure l'Arcivescovo presto cessò di prender parte attivamente negli affari del Mondo, e non fu giammai un santo popolare.

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Agostin. de Civit. Dei. V. 25. Oros. l. VII. c. 37. p. 567-571. I due amici scrissero nell'Affrica dieci o dodici anni dopo la vittoria; e l'autorità loro è seguitata implicitamente da Isidoro di Siviglia (In Chron. p. 713. Edit. Grot.). Quanti fatti interessanti avrebbe Orosio potuto inserire nello spazio, che è consacrato da lui ad un pio non senso?

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Franguntur montes, planumque per ardua Caesar

Ducit opus: pandit fossas, turritaque summis

Disponit castella jugis, magnoque recesso.

Amplexus fines, saltus numerosaque tesqua

Et silvas, vastaque feras indagine claudit.

Pure la semplice verità (Caes. de Bell. Civ. III. 44) è molto più grande delle amplificazioni di Lucano (Phars. l. VI. 2963).

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Le oratorie espressioni d'Orosio «in arido et aspero montis jugo,» «in unum ac parvum verticem» non sono molto adattate all'accampamento d'un grand'esercito. Ma Fiesole, distante solo tre miglia da Firenze, potea somministrare sufficiente spazio pei quartieri di Radagaiso, ed esser compresa dentro il cerchio delle linee Romane.

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Vedi Zosimo l. V. p. 331, e le Croniche di Prospero e di Marcellino.

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Olimpiodoro (appresso Fozio p. 180) usa un'espressione προσηταιρισατο se l'era fatto amico, che indicherebbe una stretta ed amichevole alleanza, e renderebbe tanto più reo Stilicone. Le parole paulisper detentus, deinde interfectus d'Orosio sono sufficientemente odiose.

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Orosio, piamente inumano, sacrifica il Re ed il popolo, Agag e gli Amaleciti, senza un sintomo di compassione. Il sanguinoso attore è meno detestabile del freddo insensibil Istorico.

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E la musa di Claudiano dormiva ella? Era forse stata mal pagata? Sembra, che il settimo Consolato d'Onorio (an. 407) avrebbe somministrato il soggetto d'un nobil poema. Prima che si conoscesse, che lo Stato non poteva più a lungo salvarsi, Stilicone (dopo Romolo, Camillo e Mario) avrebbe meritato il nome di quarto fondatore di Roma.

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Un luminoso passo della Cronica di Prospero in tres partes per diversos Principes divisus exercitus, limita il miracolo di Firenze, e connette l'istoria dell'Italia, della Gallia e della Germania.

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Orosio e Girolamo positivamente l'accusano d'avere instigato l'invasione: Excitatae a Stilichone gentes etc. Bisogna intendere indirettamente. Ei salvò l'Italia a spese della Gallia.

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Il Conte di Buat è persuaso, che i Germani, i quali invasero la Gallia, fossero i due terzi rimasti dell'armata di Radagaiso. Vedi l'Histoir. ancien. des peuples de l'Europe, Tom. VII. p. 87-121, Paris 1772; elaborata opera, che non ho avuto il vantaggio di leggere fino all'anno 1777. Trovo la medesima idea espressa in un rozzo sbozzo della presente storia fino all'anno 1771, e dopo mi si è presentata una simile osservazione in Mascou (VIII. 15). Tale conformità, senza alcuna vicendevole comunicazione, può dar qualche peso al nostro comun sentimento.

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… Provincia missos

Expellet citius fasces, quam Francia Reges

Quos dederis…

Claudiano (i. Cons. Stil. l. 1. 235. ec.) è chiaro e soddisfacente. Questi Re di Francia sono ignoti a Gregorio di Tours; ma l'autore delle Gesta Franc. fa menzione tanto di Sunno che di Marcomiro, e nomina l'ultimo come padre di Feramondo (Tom. II. p. 545). Sembra, che abbia tratto le sue notizie da buoni materiali, che ei non intendeva.

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Vedi Zosimo (l. V. p. 373). Orosio (l. II. c. 9. p. 165 nel secondo volume degli Istorici di Francia) ha conservato un valutabil frammento di Renato Profuturo Frigerido, i tre nomi del quale indicano un Cristiano, un suddito Romano, ed un Semibarbaro.

151

Claudiano (Cons. Stil. l. I. 221. l. II. 186) descrive la pace e la prosperità della frontiere Gallica. L'Abate Dubos (Hist. Crit. Tom. I. p. 174) leggerebbe Alba (ignoto ruscello delle Ardenne) invece d'Albis, e si diffonde nel pericolo del bestiame Gallico, che pascola di là dall'Elba. Questa è una stoltezza. Nella Geografia poetica l'Elba e l'Ercinia indicano qualunque fiume o qualunque selva nella Germania. Claudiano non è preparato all'esame rigoroso dei nostri antiquari.

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… Geminasque viator

Cum videat ripas, quae sit Romana requirat.

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Girolam. Tom. I. p. 93. Vedi nel primo volume degli Storici di Francia p. 777-782 gli accurati estratti del Carmen de Provident. Divin. e Salviano. L'anonimo poeta medesimo era prigioniero insieme col proprio Vescovo e coi suoi cittadini.

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La dottrina Pelagiana, che s'agitò per la prima volta nell'anno 405, fu condannata nello spazio di dieci anni in Roma ed in Cartagine. S. Agostino combattè, e vinse: ma la Chiesa Greca favorì i suoi avversari, e (quel che è assai singolare) il popolo non prese parte veruna in una disputa, che non poteva intendere.

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Vedi le Memorie di Guglielmo du Bellay l. VI.

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Claudian. I. Cons. Stil. l. II. 250. Si suppone, che gli Scoti d'Irlanda invadessero per mare tutta la costa occidentale della Britannia; e può darsi qualche tenue fede anche a Nennio, ed alle tradizioni Irlandesi (Carte Istor. d'Inghilterra vol. I. p. 169. Whitaker Genuin. Istor. dei Brettoni p. 199). Le sessantasei vite di S. Patrizio, che sussistevano nel nono secolo,

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