Augusto De Angelis: Tutti i Romanzi. Augusto De Angelis
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Riconosco di essere sbalordito. Ma gli inglesi e gli americani, tanto più non capiscono e tanto meglio sanno rendere il proprio volto impenetrabile. È quindi con un volto ermetico, che io mi inchino a madama e passo davanti a Nikola. L’avrà da far con me fuori di qui, Nikola! Ma sento la sua voce che comanda: – Spegnete i fuochi! Ecco l’aurora! – e penso che egli abbia fatto spegnere le sette candele.
Nikola non aveva fatto spegnere le sette candele, – o per lo meno non aveva fatto questo soltanto; – Nikola è un pazzo lucido. È peggio che un pazzo: è un fanatico. E io sono stato un imbecille a cadere nel suo inganno. Si dice fanatico come un irlandese; ma nulla vieta di dire fanatico come un egiziano. In fondo, tanto gli uni quanto gli altri, sono indotti alla estrinsecazione del loro fanatismo da un denominatore comune, come le parti mobili di una gigantesca equazione. È altrettanto vero, però, che dalla Cornovaglia al Capo Wrath non si troverebbe un inglese capace di dimostrarsi imbecille come io mi sono voluto dimostrare. Quale sangue ho dunque nelle vene? Occorre che ritrovi me stesso e riacquisti quelle qualità sottili di perspicacia e di intuizione, che caratterizzano i pari miei. Per far questo, accendo la pipa e lascio che Nikola continui a parlarmi. Mi ha condotto sulla spiaggia di Ibrahimia e mi ha fatto sedere in un tristo caffeuccio, che ha una specie di veranda sul mare. Il padrone – un greco dal sorriso untuoso come i capelli e dolce come gli enormi piedi – si è inchinato a Nikola, mettendosi una mano sul petto. – Alla vostra salute, mister Domiziani, e che Allah vi guardi e faccia venire la scrofola, le pustole, le convulsioni epilettiche a tutti quei cani dei vostri neinici!
— Nikola, cominciate per il momento a rendermi conto delle vostre azioni! E prima di tutto ditemi come mai voi, levantino di origine europea, vi rivolgete ad Allah...
— Non c’è che un nome per invocare Iddio; ce ne sono venti per chiamare il diavolo.
— Sarebbe esatto quel che dite, se per ogni diavolo non vi fosse un corrispondente Iddio. Ma lasciamo andare! Ho qualcosa di più importante da chiedervi. Perchè avete voluto mentire, lasciandomi credere che la vostra signora fosse egiziana?
— Io vi ho detto questo? L’aspide morda la mia lingua, che ha pronunciato per una volta tanto la verità! Mia moglie è egiziana, mister Domiziani. Essa è figlia di fellah e ha veduto la luce a Suef.
— Nikola Cripopoulo, badate! Voi siete seduto; ma la mia mano destra sente imperioso il bisogno di afferrarvi per il bavero, di sollevarvi, e di indurvi a presentare il vostro riverito deretano al colpo sicuro del mio piede. La signora a cui mi avete presentato poco fa è egiziana come voi siete inglese!
— Io sono mussulmano, mister Domiziani, e quella signora è polacca. Ma essa è soltanto la mia seconda moglie. L’ho sposata tre mesi or sono a Marsiglia, secondo le leggi europee. Prima, avevo sposato Hasneh, secondo la legge dell’Islam. Come vedete, il vostro piede avrebbe commesso una grande ingiustizia, se mi avesse colpito.
— Nikola, tutto in voi è falso, dal brillante della vostra cravatta al sorriso della vostra bocca. Perchè avete accettato le mie proposte e i miei denari?
— Per servirvi, mister Domiziani. L’impresa eroica che dovete tentare è tale che avete bisogno di alleati.
— Che cosa sapete voi dell’impresa che debbo compiere? E che mi andate cianciando di eroismo!
— Nulla sa Nikola e tutto sa. Alcune volte dice per dire. Malèsh,4 mister Domiziani, malèsh! Badate alla sostanza; non alle parole. Servitevi di Nikola.
— Qual’è dunque il vostro vero nome mussulmano, Nikola Cripopoulo?
— Altre parole! Che cosa debbo fare per voi, mister Domiziani? Il chiromancien, questo è quel che conta. E il chiromancien come si chiama? Nikola Cripopoulo. Questo ha da importarvi.
Ve l’ho detto, che è un pazzo lucido! Ma non conviene disgustarlo o peggio ancòra metterlo in sospetto. Sarà sufficiente che io diffidi e che lo sorvegli. Nikola si accorgerà presto di quel che significhi essere nato all’Equatore! E battezzato da prete copto! Cambio tattica: ti metterò nel sacco, amico mio!
— Ebbene, Nikola Cripopoulo, quando è che intendete cominciare a servirmi?
— Subito, mister Domiziani. Ditemi che cosa debbo fare.
Mi raccolgo. Adesso ti servo io!... Concentro sul mio volto i segni palesi di uno sforzo mentale intenso e ordinato. Dalle mie labbra contratte lascio uscire qualche vago suono inarticolato. Con le dita nervose tamburello sul tavolo di ferro. Nikola mi guarda, mi vede assorto e fa un segno al greco: un segno misterioso che ho osservato molto attentamente. Se tu credi di farmela! Infatti, il greco scompare. Metto la mano che tamburella nella tasca e palpo il freddo acciaio brunito della rivoltella. Il greco torna, recando un piatto sudicio con un pezzo di crema giallastra, gelatinosa e semovente.
— Buona?
— Extraordinaire! Authentique gélatine de lukùm.
— Insh-Allah! – esclama l’ironico Nikola.
La mia mano torna a tamburellare sul tavolo, mentre Nikola mangia quell’immonda miscela rappresa.
— Dunque! – esclamo d’un tratto.
— Ah!
Nikola ha dato un balzo, il boccone gli è andato di traverso, tossisce, strabuzza gli occhi, annaspa con le mani nel vuoto. Gli picchio col pugno chiuso sul dorso.
— Su, su! Non è nulla! Guardate in aria!... Respirate.
Respira e singhiozza.
— È passato, mister... ahm!... Domiziani.... ahm!
— Su via, bevete e non respirate, il singhiozzo passerà. Contate fino a trenta.
— Non importa. Grazie. È passato.
E volgendo verso di me le pupille natanti nelle lacrime, Nikola mi lancia uno sguardo bieco.
— Dunque, Nikola. Stanno per sbarcare ad Alessandria alcuni russi... molti russi... diciamo una diecina di russi. Essi vengono...
— Per trattare col Governo egiziano l’acquisto di forti stocks di cotone. Il cotone governativo.
— Come lo sapete?
Involontariamente, mi sono alzato minaccioso.
— Sta scritto su tutti i giornali, persino su The Egiptian Gazette.
— Perchè dite: persino, Nikola Cripopoulo? I giornali inglesi sono i meglio informati del mondo.
— Oh! non per questo. Ho detto «persino» perchè, conoscendo voi in modesta misura l’uso della lingua araba, non è dai giornali egiziani che avreste potuto apprendere la notizia.
Torno a sedere: decisamente è di una bella forza, Nikola Cripopoulo!
— Dunque, è necessario che voi, Nikola, assumiate informazioni sul conto di questi russi. Informazioni, s’intende, complete, esaurienti... delicate.
Ho il mio piano. Lancerò Nikola contro i russi e lo osserverò. Non potrà non commettere qualche piccolo insignificante atto che lo tradisca.